La diastasi addominale: un’apertura inattesa
Hai mai sentito parlare di diastasi addominale? È una condizione che si verifica quando i muscoli retti dell’addome, quelli che formano la classica “tartaruga”, si allontanano lungo la linea mediana, creando una sorta di apertura. Questa condizione è più comune nelle donne, soprattutto dopo la gravidanza, a causa dello stiramento dei tessuti durante la gestazione. Tuttavia, può interessare anche gli uomini, in seguito a sforzi eccessivi o a determinate patologie. La diastasi addominale, i disturbi del pavimento pelvico e tutto ciò che ne consegue sono problematiche più comuni di quello che si possa pensare.
Un problema sottovalutato
Nonostante la sua diffusione, la diastasi addominale è spesso sottovalutata e sottodiagnosticata. Secondo recenti studi, si stima che circa il 60% delle donne che hanno partorito ne soffra in qualche misura e circa il 10-12% degli uomini può sviluppare problematiche del pavimento pelvico, inclusa l’incontinenza.. [https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/?term=abdominal+diastasis]
Perché è importante parlarne?
La diastasi addominale, se non trattata adeguatamente, può causare una serie di fastidi, tra cui:
- Dolore alla schiena e all’addome: A causa della debolezza della parete addominale e degli squilibri posturali che ne conseguono.
- Incontinenza urinaria o fecale: Soprattutto nelle donne, a causa della debolezza del pavimento pelvico.
- Prolasso d’organo: In casi più gravi, può verificarsi un prolasso degli organi pelvici.
- Difficoltà respiratorie: A causa della riduzione della capacità contrattile del muscolo Diaframma.
- Disagio estetico: Non meno importante in alcuni casi, l’”apertura” addominale può causare un senso di disagio e influenzare l’autostima.
L’importanza del pavimento pelvico
La diastasi addominale è spesso associata a disfunzioni del pavimento pelvico, ovvero dei muscoli che sostengono gli organi pelvici. Un pavimento pelvico debole può contribuire all’incontinenza, al prolasso e ad altri disturbi.
Un approccio olistico per un benessere completo
Per affrontare efficacemente queste problematiche, è fondamentale un approccio riabilitativo integrato che consideri l’individuo nella sua totalità. La rieducazione funzionale e posturale, praticata sotto la guida di un terapista esperto, offre numerosi vantaggi:
- Rinforzo della muscolatura profonda: Attraverso esercizi specifici, si rafforza la muscolatura del core, ovvero i muscoli che stabilizzano il bacino e la colonna vertebrale.
- Recupero della corretta postura: Si correggono gli squilibri posturali causati dalla diastasi e si ripristina l’allineamento naturale della colonna vertebrale.
- Miglioramento della consapevolezza corporea: Si impara a riconoscere e correggere i propri schemi motori errati.
- Prevenzione delle recidive: Si acquisiscono gli strumenti per mantenere nel tempo i risultati ottenuti.
Perché scegliere un approccio non invasivo?
La rieducazione funzionale e posturale rappresenta un’alternativa valida e sicura agli interventi chirurgici, offrendo numerosi vantaggi:
- Nessun rischio di complicanze: Evita i rischi associati all’anestesia e all’intervento chirurgico.
- Risultati personalizzati: Il programma riabilitativo viene adattato alle specifiche esigenze di ogni paziente.
- Approccio dolce e graduale: Gli esercizi vengono eseguiti in modo progressivo, rispettando i tempi di recupero di ogni individuo.
Esempi pratici per le problematiche di diastasi addominale e pavimento pelvico
- Esercizi di attivazione del trasverso dell’addome:
- Respirazione diaframmatica: Aiuta a coinvolgere il trasverso dell’addome e il pavimento pelvico.
- “Drawing-in”: Una tecnica che consiste nel “tirare dentro” l’ombelico verso la colonna vertebrale.
- Esercizi di Kegel modificati:
- Contrazioni del pavimento pelvico in diverse posizioni (sdraiati, seduti, in piedi).
- Integrazione delle contrazioni del pavimento pelvico con movimenti funzionali.
- Esercizi di stabilizzazione lombo-pelvica:
- Ponte: Rafforza glutei, pavimento pelvico e core.
- Bird-dog: Migliora la stabilità e la coordinazione tra parte superiore e inferiore del corpo.
- Tecniche di rilassamento miofasciale:
- Utilizzo di foam roller o palline per rilassare tensioni muscolari eccessive.
- Correzione posturale:
- Esercizi per migliorare l’allineamento della colonna vertebrale e del bacino.
- Tecniche per mantenere una postura corretta durante le attività quotidiane.
- Integrazione funzionale:
- Applicazione delle tecniche apprese in movimenti più complessi come squat, affondi o sollevamenti.
L’importanza di una diagnosi accurata e di professionisti qualificati
Mentre l’approccio non invasivo offre molti vantaggi, è fondamentale sottolineare l’importanza di una corretta diagnosi medica e di affidarsi a professionisti qualificati. Un terapista specializzato in riabilitazione del pavimento pelvico può:
- Valutare accuratamente la vostra condizione utilizzando tecniche specifiche come l’ecografia o la palpazione.
- Sviluppare un piano di trattamento personalizzato basato sulla vostra situazione unica.
- Guidarvi nell’esecuzione corretta degli esercizi, assicurando che siano eseguiti in modo sicuro ed efficace.
- Monitorare i progressi e adattare il programma secondo necessità, utilizzando misurazioni oggettive per valutare i miglioramenti.
- Fornire educazione sulla gestione a lungo termine della condizione e sulla prevenzione di future complicazioni.
Ricordate: ogni caso è unico e richiede un approccio personalizzato. Non esitate a consultare un professionista per iniziare il vostro percorso verso una migliore salute del core e del pavimento pelvico. Con l’impegno e la guida adeguata, molte persone possono ottenere significativi miglioramenti nella funzionalità e nella qualità della vita attraverso questi approcci non invasivi.
Se l’argomento ti interessa e/o soffri di queste problematiche e non hai ancora risolto definitivamente puoi prenotare un appuntamento e/o una consulenza telefonica gratuita (15’/20′ previo appuntamento) cliccando una delle icone qui sotto.